Roccella Jazz Festival 2025

LE NOTE DEL DIRETTORE

Il jazz è da sempre un genere musicale che celebra la libertà, non solo nel suo aspetto esecutivo, ma anche nelle sue radici più profonde: quella di un linguaggio che nasce e si evolve attraverso l’improvvisazione, l’incontro tra le diverse influenze e la capacità di rompere le convenzioni. La libertà nel jazz è un concetto poliedrico, che si esprime attraverso la creatività individuale e collettiva, l’innovazione sonora e la reinterpretazione continua del passato. In un contesto di festival jazz, questa libertà non è solo un tratto distintivo della musica, ma è anche la chiave per progettare un programma che offra agli ascoltatori una panoramica viva e vibrante delle infinite possibilità espressive del genere. Ogni esibizione diventa un’esperienza unica, un momento irripetibile in cui l’interazione tra musicisti e pubblico genera un’atmosfera di scoperta e di crescita reciproca.
Il programma che presentiamo vuole esplorare questa dimensione della libertà, offrendo una serie di concerti che spaziano dalle tradizioni storiche del jazz alle avanguardie contemporanee, con particolare attenzione all’improvvisazione come strumento di espressione artistica. Ogni performance sarà un’occasione per esprimere la propria identità musicale, a partire da una solida base di influenze classiche, ma sempre con la possibilità di esplorare nuovi territori sonori.
Rumori Mediterranei 2025 si sviluppa in una serie di tappe che celebrano la storia del jazz, ma anche la sua capacità di rinnovarsi costantemente. Dal be-bop alla fusion, dal jazz contemporaneo all’elettronica sperimentale, ogni concerto offrirà una visione diversa e originale del panorama jazzistico globale. Non si tratta solo di ascoltare note suonate su un palco, ma di vivere un’esperienza che stimola la mente e l’emozione, invitando il pubblico a immergersi nel flusso continuo della musica e a sentirne l’evoluzione.
Da sempre l’improvvisazione rappresenta la vera essenza del jazz, la sua anima che si rinnova di istante in istante. E nel programma dei concerti, l’improvvisazione non è solo un aspetto tecnico, ma una forma di comunicazione diretta tra i musicisti e il pubblico. Ogni esecuzione diventa quindi l’espressione di un dialogo in tempo reale, dove l’improvvisazione assurge a strumento per rompere le barriere convenzionali della musica e dare vita a un linguaggio universale che trascende le parole. E la libertà nel jazz non riguarda solo i musicisti, ma anche gli ascoltatori, che vengono invitati a vivere la musica non come spettatori passivi, ma come partecipanti attivi a un’esperienza in continuo divenire. Questo festival si propone di abbattere ogni barriera tra palco e platea, creando un dialogo vivo, aperto e stimolante. Ogni concerto del programma sarà dunque un’opportunità per esplorare la potenza creativa del jazz, dove ogni nota può cambiare significato e ogni interpretazione è libera di evolversi. Un programma che celebra la libertà, ma anche la responsabilità di dare forma alla propria voce musicale in un contesto di continua ricerca e sperimentazione.
In definitiva, il jazz è più di una musica: è un’idea, un principio che si nutre di libertà. E questo festival vuole essere il palcoscenico dove ogni nota, ogni frase, ogni silenzio possa essere una manifestazione concreta di quella libertà che da sempre alimenta e rinnova il jazz. Un viaggio musicale senza confini, aperto a chiunque desideri esplorare la musica come linguaggio di libertà e di espressione infinita.

Mirko Onofrio – Direttore Artistico

 

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